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Foto in alto per gentile concessione Dott. Teo Alessandri

In caso di riabilitazioni parziali o totali, fisse o mobili, una delle fasi più importanti del percorso riabilitativo è la determinazione della forma e del colore dei denti in abbinamento alle caratteristiche somatiche del paziente. Questa scelta deve determinare l’estetica e la funzionalità della futura riabilitazione protesica, in modo che vi sia una funzione esteticamente corretta, in armonia col viso del paziente e con la sua personalità.

Una protesi naturale

Il punto di unione di questi fattori può essere racchiuso nei seguenti principi basilari:

  • Forma
  • Colore
  • Posizione
  • Modellazione
  • Volume topograficamente corretto (in relazione ai rapporti muscolo-schelettrici, occlusione, masticazione e deglutizione) della parte lucida del corpo protesico.

Per alcune di queste regole esistono studi approfonditi fin dal primo ‘900 del secolo scorso. Per esempio, alcuni autori come il Prof. J.L. Williams, il Prof. Milius House, il Prof. Earl Pound e i loro collaboratori hanno da tempo trasmesso a tutti noi le variabili tecniche e scientifiche per ottenere una protesi esteticamente e funzionalmente corretta.

Il compito dei professionisti

Compito del team medico-tecnico è quello di ricercare insieme la giusta soluzione estetica, consigliando ed informando il paziente, in modo razionale, dei canoni estetico/funzionali propri della sua età, sesso, funzione occlusale ecc.

 

Come determinare una protesi naturale?

I più noti ed esperti maestri in ambito odontoiatrico e odontotecnico hanno contribuito, negli anni, a fissare delle regole per poter lavorare intelligentemente e sfuggire così all’improvvisazione.

Forma e colore

Gerald Ubassy, ad esempio, nel suo libro “Forme e colori”, mette in grande evidenza l’osservazione della natura come fattore dominante per lo studio delle forme e delle micro forme in relazione con il colore. Ci ricorda, inoltre, che la forma e la posizione dei denti, in base alla funzione, possono avere un’influenza sul colore stesso. Prendiamo a esempio un dente di uguale colore ai denti contigui: possiamo facilmente osservare che una posizione più vestibolare rispetto agli altri denti può produrre un colore differente.

Una definizione di colore

Se consultiamo il celebre dizionario Merriam-Webster della lingua inglese, noteremo che il colore viene definito come un “fenomeno della luce o percezione visiva che permette di distinguere oggetti altrimenti identici”. Altri autori, come il compianto Giuseppe Spina, hanno da tempo definito i concetti di croma, valore e tinta, e stabilito che è possibile ottenere una modificazione di queste proprietà interagendo con le teorie di Mansell e il principio del sistema “sottrattivo del colore”.

Le richieste dei pazienti

Va anche detto, però, che la richiesta principale dei pazienti, mediante foto o richieste verbali, è quella di avere denti bianchi e posizionati in modo perfetto, perché questo è il canone che racchiude il principio diffuso di denti sani e sorriso perfetto. Non va, infatti, dimenticato che la maggior parte di loro hanno dovuto accontentarsi per diverso tempo di una dentatura antiestetica, caratterizzata da disarmonie, crepe, elementi mancanti ed altro. In situazioni del genere, i propri denti hanno costituito un elemento di inibizione sociale, così come i denti di altre persone sono stati oggetto di profonde invidie. Nel momento in cui si presenta ai pazienti la possibilità di migliorare la “propria immagine”, c’è sicuramente da aspettarsi la scelta di denti bianchi e posizionati in modo perfetto.

Un confronto efficace con il paziente

Un colloquio ragionevole tra clinico e paziente dovrebbe però far intendere allo stesso paziente che la “palizzata bianca” non indica una dentatura sana e perfetta ma solo una evidentissima protesi. Colloquio che non dovrebbe fermarsi al solo paziente, ma andrebbe esteso anche al nucleo familiare. In alcune occasioni, infatti, questo influisce negativamente sull’accettazione della riabilitazione da parte del diretto interessato.

L’autore

Mario Schiavi

Mario Schiavi

Senior Product Specialist

Odontotecnico con esperienza quarantennale nel campo della protesi totale. È stato titolare di laboratorio a Milano e ha collaborato con prestigiose aziende del settore dentale italiano. Già relatore a convegni e in università sui temi della protesi mobile, occlusione funzionale ed estetica è passato ad occuparsi anche del tema dell’odontoiatria digitale con attenzione particolare alle strategie produttive del laboratorio e dello studio. Svolge la funzione di Senior Product Specialist presso Yen co., dove rappresenta la figura di riferimento per i colleghi odontotecnici.

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