Nella routine quotidiana del laboratorio odontotecnico, possiamo incontrare casi complessi come quello descritto in questo articolo: un paziente che lamenta un’estetica non più gradevole, con una richiesta molto specifica rivolta al clinico.
“Gradirei allineare il mio sorriso e migliorarne la colorazione”
L’odontoiatra ha rilevato due impronte ed un arco facciale, al fine di effettuare una ceratura di previsione secondo le necessità del paziente. In laboratorio, sono state sviluppate e i modelli sono stati montati in articolatore. È stato modellato il gruppo dei quattro incisivi rispettandone la funzione e la forma nelle sue proporzioni matematiche.
Possiamo notare che l’11, essendo ruotato, necessita di una preparazione non idonea per una faccetta. Il clinico, per mostrare al paziente il nuovo sorriso e valutare il suo grado di soddisfazione, ha utilizzato la mascherina in silicone del mockup appositamente creata in laboratorio; in modalità additiva, ha riprodotto con resina autopolimerizzabile le nuove forme.
L’accettazione da parte del paziente ha permesso al clinico di effettuare la pianificazione definitiva del caso. La scelta è ricaduta su due corone in zirconio ceramica (11 e 22) e due faccette in ceramica (12 e 21).
Effettuata la preparazione dei denti e rilevata l’impronta, in laboratorio si procede alla realizzazione del modello di lavoro, con carote in gesso (modello Magne o Geller).
Si procede alla duplicazione delle carote inerenti le faccette e si realizzano le carote in refrattario sul quale verranno cotte le masse ceramiche interessate alla stratificazione del caso.
Con la mascherina palatale della ceratura verifichiamo gli spessori entro i quali dovremo realizzare i nostri manufatti protesici.
Affinché la ceramica venga cotta nel modo ideale, pratichiamo in forno un ciclo di degassificazione per le carote in refrattario. Successivamente, sulla superficie che accoglierà la ceramica, pratichiamo una vetrificazione con massa trasparente. Inizia la ceramizzazione delle faccette, e per avere una percezione dei volumi più corretta simuliamo le corone adiacenti con cera per modellazione utilizzando le mascherine in silicone.
Molti anni impiegati alla ricerca della massima integrazione hanno permesso di sviluppare uno schema di stratificazione a mio parere valido. La prima cottura ha la valenza di disporre le masse secondo la logica delle opacità, traslucenze e rispetto della tinta prescelta. La stratificazione si basa sulla divisione del dente in tre macro zone, ovvero terzo cervicale, terzo medio e terzo incisale. Al fine di migliorare il passaggio di luce nel terzo cervicale (per una migliore integrazione della protesi con i tessuti gengivali), vengono applicate delle masse traslucenti. Nel terzo medio si applica la dentina della tinta prescelta, desaturata, con l’inserimento di un traslucente a valore alto per aumentare la profondità. Infine nel terzo incisale, con la stratificazione dei traslucenti e gli smalti, disposti a lamelle, con la logica del contrasto, viene creato il piatto incisale.
La seconda cottura avrà la funzione di correggere e migliorare la mappatura cromatica, ma soprattutto di gestire la funzione attraverso la forma.
Sinterizziamo le masse al fine di poter procedere alla rifinitura e lucentezza finale dei manufatti.
Ultimate le faccette, passiamo alla stratificazione delle corone in zirconio. La difficoltà del caso consisteva principalmente nella scelta dello zirconio (opacità e traslucenza) affinché le corone fossero otticamente simili alle faccette adiacenti. Consideriamo alcuni fattori molto importanti:
- opacità e traslucenza della struttura in zirconio
- spessore della ceramica da applicare
- diversità strutturali delle ceramiche, una feldspatica per le faccette e l’altra a matrice sintetica per lo zirconio
Effettuiamo il trattamento della superficie dello zirconio tramite una leggera sabbiatura con ossido di alluminio con mesh di 60 micron. Applichiamo un leggero strato di dentina che verrà poi sinterizzato ad una temperatura molto alta (circa 60°C più alta); questo passaggio contribuisce a migliorare il legame compressivo della ceramica.
Replichiamo la stratificazione effettuata per le faccette anche per la costruzione delle corone, e a cotture ultimate effettuiamo la rifinitura finale con frese che permettono di creare una macro e mini tessitura dei manufatti, avendo cura di curare i giusti volumi ed una corretta funzione.
La ceramizzazione è terminata notando gli spessori delle ricostruzioni altamente irregolari.
La grande soddisfazione del paziente rende il nostro lavoro gratificante e stimolante. Il buon risultato è l’esito di un ottimo lavoro del Team laboratorio, che ringrazio per l’impegno e la crescita professionale, un sincero ringraziamento ai clinici con i loro collaboratori per lo scambio professionale nel rispetto dei ruoli, ed infine in ultimo ma non ultimo un grazie ai fornitori che ci permettono di acquistare e usare materiali e tecnologie sempre più innovative. Un ringraziamento particolare allo Studio Dentistico dott. Angelo Cicchetti e dr.ssa Federica Ficco per la collaborazione.
Biagio Cicchetti
Senior Trainer
Nato a Matera e diplomato nel 1976, è titolare di laboratorio dal 1993, proseguendo l’attività avviata nel 1946 da Angelo Cicchetti, tra i primi operatori del settore in Basilicata. Da sempre si dedica con passione alla protesi fissa in ceramica e su impianti, seguendo numerosi corsi di specializzazione in Italia ed all’estero. E’ relatore in numerosi corsi di formazione sulle tematiche della protesi fissa in ceramica. Già responsabile culturale per la Regione Basilicata di A.N.T.L.O. E’ consulente tecnico di alcune aziende dentali. E’ detentore di brevetto internazionale sulla Tecnica R.S.S. applicata alla metodica Captek.
Kit intro MC enliven
La ceramica enliven è un prodotto completamente nuovo, più luminoso e facile da usare. Crea manufatti dalla brillantezza profonda e vitale. Il Kit Intro MC enliven contiene: 2 x dentina 20 gr. A2/A3, 2 x incisale IN2/IN3, 2 x opaco A2/A3, 1 x liquido dentine 60 ml.
Traslucente Incisale MC enliven
Rivestimento Rapicast
Rivestimento fosfatico a grana sottile per leghe non preziose.